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Mercato #4 [2010] Pasticciata ma Veloce

26 agosto 2010

Telaio 10107 1495*10201, motore ‘nuovo’ corretto più quello di primo equipaggiamento in scorta, questa Giulietta Spider Veloce Rossa del 1960 è attualmente in vendita a San Francisco a una cifra, diciamo così, forse un po’ alticcia per lo stato in cui si trova, ma tutto sommato ragionevole: $ 39,875.

Mah, ragionevole se si vuole una macchina da passeggio subito in strada e senza pretese, molto meno invece se l’esemplare viene acquistato con l’idea di riportarlo alle specifiche di frabbrica e dunque di affrontare un restauro conservativo seguendo canoni di autenticità. Infatti, per attingere tale risultato ce ne vorrebbero almeno altri 15 e a quel punto sarebbe più conveniente un esemplare  da restauro totale, anche malandato ma completo, magari più di quanto non lo sia questa bella rossa.

Il motore originale intanto va rifatto, e per tacere di altri particolari diciamo che cerchi e pneumatici è come se non li avesse: Pirelli 185/65 P400s, provate a girare il volante da ferma! Il collettore di aspirazione e la custodia del filtro d’aria provengono da una Giulia (quella corretta – come la mia diciamo 🙂 – è introvabile e se vi accontentate di un barattolone replica sono comunque 500 eurini); la selleria è da 750 e quegli specchietti neri andrebbero fatti saltare con un paio di colpi calibro 12.

Infine a guardare la scocca ci si potrebbe anche innamorare di quella patina di vernice vissuta, ma la cotta passa subito a due passi dall’auto: va riverniciata, a incominciare dal vano motore attualmente spruzzato di nero. Dentro al bagagliaio poi si intravedono tracce di ruggine poco rassicuranti:  cosa non darei per segare in due quei brancardi sottoporta!

Insomma, come dico agli amici del forum ClubAlfa, i vecchi restauri e le cosiddette “conservate” sono quasi sempre da evitare (tanto più a queste cifre), perché le conserve si fanno con la salamoia o con l’olio d’oliva: questa non è male certo, almeno in confronto ad altre viste in giro… è sicuramente stata tenuta sott’olio. Il problema è che la richiesta è da extravergine toscano, e purtroppo si vede a colpo d’occhio che il  proprietario di palato non ne ha.

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