Modena Motor Gallery
Fiere motoristiche in giro per l’Italia certo non mancano, altro che: da qualche anno a questa parte sono spuntate come funghi un po’ dovunque. Ma poteva non essercene una proprio a Modena? Come dire… non ho trovato un negozio di souvenir a San Marino, pensa te. Ebbene l’anomalia è stata risanata, la prima edizione di Motor Gallery è partita alla grande: ecco un giro veloce dei padiglioni
La peculiarità di Motor Gallery, ciò che la rende unica nel suo genere sta nel fatto che, malgrado l’infelice (ok, esterofila e quindi quanto meno paradossale) intitolazione della manisfestazione, qui sono in mostra solo auto e moto del passato rigorosamente italiane.
Ma va bene così. Noi sappiamo che nonostante il ‘tu vuò fa l’amerecano’ un po’ ruffiano cui globalizzazione e marketing ci hanno ormai abituati, quei motori continuano a raccontare la nostra storia con marcato acento romagnolo: da Ferrari e Stanguellini a Orsi, che a Modena porta la Maserati, e poi Lamborghini (con qualche inflessione teutonica 😯 ) fino a De Tomaso e quel geniaccio di Pagani che vi fonda la ‘Pagani Automobili‘ (sì, ‘automobili‘), abbiamo conferma e riconferma che proprio quello lì, latitudine 44.6, longitudine 10.9, oltre ad essere il punto di irradiazione è e rimane anche il polo magnetico del mondo che più ci appassiona: il cuore della Terra dei motori.
E’ quel cuore che si sente pulsare nella Galleria che dentro alla Motor Gallery contrae in 1000 m2 la via Emilia del motori e batte all’unisono con quello del visitatore che si ritrova passo dopo passo di fronte al meglio che il Made in Italy abbia saputo produrre in quasi un secolo di appasionata ricerca e lavoro in campo automobilistico.
Nonostante il diluvio Modena Motor Gallery è partita alla grande e promette ancora meglio: il 90 % degli espositori ha confermato la propria presenza per la prossima edizione. Manca, come di regola alle prime battute, una spinta alla ricambistica e qualche goccia d’olio all’organizzazione.
Oltretutto, se come in questa prima edizione il calendario ci azzecca, per i visitatori del centro-sud la manifestazione si propone come tappa obbligata di un percorso con destinazione finale il concorso d’elaganza di Villa d’Este sul Cernobbio: come dire, un weekend fra il limbo e il paradiso dell’automobilismo storico!
A proposito, l’intenzione era quella, ma soddisfatto e stanco alla fine ci ho rinunciato e ho puntato il muso verso casa.
Meglio, avrei assistito al trionfo scontato del mio camiciaio con quell’accricco che chiamano Bugatti Tipo 57sc “Atlantic”
Congratulazione al grande stilista, siamo felici per lui, ma chissà, forse saremmo stati ancor più felici se, nel 2010, anziché ritirare il superscarafaggio per timore di sfigurare accanto all’Alfa Romeo 8C 2900B Berlinetta Touring del ’38, poi vincitrice di quell’edizione, avesse accettato il confronto. Chissà.
Speriamo in un ritorno alfista l’anno prossimo.