Mercato 2013 #16: Giulia Veloce cannibalizzata
Questa Giulia Veloce del 1965 riappare ora su ebay a un anno esatto dal primo tentativo di piazzamento sul mercato, fallito nonostante la roboante presentazione e un “Winning Bid” (?) di $14,500.00. L’inserzionista è infatti lo stesso. La base è ora a 10k, ma a 4 giorni dalla chiusura non si vede anima viva. Beh c’è poco da stupirsi: la poveraccia ha senz’altro visto giorni migliori.
E’ la 10118*390417 con motore di primo equipaggiamento 00121*01950. Niente male: una delle ultime costruite con tanto di cambio a 5 marce e freni a disco. La consiglierei all’ultimo arrivato in famiglia, che qualche giorno fa mi contattò al telefono dicendo appunto di essere alla ricerca di una Giulia Spider dalla frenata sicura. Anzi no… certo questa è anche Veloce, ma ci andrei cauto: al prezzo attuale ci potrebbe anche stare, persino mettendoci il trasporto dal Michigan, tasse e balzelli.
Poi però c’è il salasso, bello pieno, di lattonatura e di meccanica. Inutile pensare di trovare qualcosa di sano là sotto, quindi fondi e ossatura sottoporta, forse anche le traverse, tutto da rifare. Diamo per buono il musetto,
che almeno non mostra segni di lattonatura rifinita con un calibro 12 come è capitato ai parafanghi posteriori. Il piano bagagliaio? Un’incognita, ma meglio così: ho paura che ce lo avrebbe mostrato pietosamente coperto da un cartone, come i pianali. Anzi scusate, la foto del piano bagagliaio – ora soppressa – c’era nell’inserzione del luglio 2012: anch’esso da sostituire. A proposito, la Giulia era Blue prima di diventare rossa.
Anche di meccanica, sì, perché mancano puntualmente tutti i pezzi rari, specifici delle Veloci: i due Weber DCOE2, il gruppo aspirazione completo, compreso il cassonetto filtro aria, la coppa dell’olio etc. Insomma a parte il monoblocco non c’è nulla, e per tamponare l’imbarazzante assenza il venditore ci propina fotografie di rottamacci che non c’entrano nulla: il collettore per normale (ve ne serve uno? Ve lo regalo) e la pompa olio, di cui l’unico pezzo importante è il pescante, non certo quello lì.
Cigliegina sulla torta: i sedili, che sempre nell’annuncio dell’anno scorso facevano bella figura abbulonati ai fondi marci, ora sono spariti anche loro 😯 E’ chiaro a questo punto che la bella è stata pian piano cannibalizzata, depredata di tutte le componenti che hanno un valore di mercato. Chissà, magari a luglio dell’anno prossimo ce ne ripropongono la nuda scocca, speriamo semmai doverosamente stuccata.
Peccato, è il destino delle Veloci venute giù di carrozzeria, e questa è messa davvero male. Ecco perché non la consiglierei a nessuno.
Considering how few of these fine cars come on the market and so few there are left, this car is one that can be saved. Sure, there are the missing parts, the sheet metal repairs and the engine parts that are hard to fine, but they are not impossible. The only thing that could potentially keep this car from being a top contender at a concours is the rear “VELOCE” script that is exceptionally hard to find. These cars are going to come up in value once the market understands that there are fewer of these spider veloce’s than there are Sprint Speciale’s. This is worth the investment in my opinion. 🙂
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Of course Chris, it should be saved, but to do so you have to be willing to spend more than its (actual) market price. Although there are few, 1600 veloces aren’t so sought by collectors. Official prices (Ruoteclassiche Magazine) equate these models to III series normales. Maybe you’re right and also these models are going to come up in value, but it is always a risky bet; then at most I could modulate my advice and suggest to buy it only to some guy as crazy as me, willing to be draining his bank account just to save a poor abused alfa 🙂
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The typical situation where each one can be right even saying the contrary
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