Mercato 2015 #5: Randy’s Masterpiece
Alla Fantasy Junction sfornano a ritmo serrato spider veloci fresche di restauro: dopo la AR1495F04663 del luglio scorso (venduta!), eccone un’altra: un raro esemplare del 1957, con impiantato un propulsore del ’59 ma splendidamente restaurato. La richiesta è di $145.000.
Direi anzi che ‘splendidamente’ è un avverbio banale quanto, nel caso, piuttosto avaro: da quel che vedo dalle fotografie (e ce ne sono), la qualità del lavoro, l’attenzione alle specifiche di fabbrica e la cura dei dettagli fanno della 750 1495F01970 un pezzo più che raro unico.
Farina del sacco del noto restauratore californiano Randy Pene, al quale nel tempo ho ceduto alcuni dei miei doppioni: mi piace illudermi che qualcuno sia finito su questa veloce caduta nelle mani giuste.
Critiche da fare ovviamente ne avrei, ma questa volta le lascerò a voi, che siete più cattivi di me. Dal canto mio mi limiterò a segnalare, in chiusura, una scelta difficilmente condivisibile, non legata però alla qualità del restauro. Da fuori è troppo bella per gingillarci con pignolerie integraliste: saltiamoci dentro.
Bella fuori e bella dentro: fresca, pulita, corretta. Cosa dire… che la tappezzeria è così così? E’ l’unica cosa che mi viene in mente, ma, è arcinoto, quella di fabbrica era pure peggio.
Volante, strumentazione, grana verniciatura palpebra cruscotto (difficile da azzeccare – e ne so qualcosa), c’è estrema cura in ogni dettaglio. Che dire poi del sottoscocca?
Alleluia! Non solo il pianale è corretto ma – ci credo a stento – è rosso! E l’antirrombo è applicato come si deve. Se guardiamo alla ciclistica poi c’è un altro particolare che farà gongolare il purista: la bulloneria è per la maggior parte brunita! Ma cosa ci fa lì quella coppa dell’olio? Qualcuno sull’AlfaBB ha storto il naso… ma voi montereste quello originale in acciaio, sapendo della loro spiccata tendenza a sbrodolare se non a spaccarsi? E siamo al motore, che da sopra è un vero spettacolo.
Anzitutto c’è tutto: i due DCO3 in sequenza, il gruppo aspirazione e lo scarico, i componenti elettrici tutti, la FB43, fascette Romablock (e anche no), decalcomanie (sempre un po’ troppe), tutto al posto giusto, una bellezza ovunque si guardi.
Veniamo dunque al punto dolente, che non è la mancanza del motore originale. Certo, perduto quello, era meglio un propulsore corretto per il periodo, ma se non si trova in qualche modo bisogna pur fare. A questi motori veniva tirato il collo di brutto, si rompevano: leggetevi a questo proposito interessante articolo su Giuliettas.com (il link è nella recensione di questo esemplare).
Ciò che non condivido è la fabbricazione di una targhetta identificativa, che riporta sì, correttamente, il numero di telaio, con accanto però stampato il numero del motore di ripiego. Non credo, beninteso, che il venditore punti a ingannare il potenziale cliente. Ma se fossi nei suoi panni chiederei la sostituzione con una targhetta intonsa: meglio l’umile ammissione che il rischio di passare per un falsario.
Detto questo, rimane probabilmente l’esemplare meglio restaurato che io abbia recensito su questo sito. E’ poi appena il caso di ricordare che si tratta di una veloce del 1957, di cui sono stati prodotti (dati del Veloce Register) solo 147 esemplari: quanti ne saranno sopravvissuti? E di questi, quanti sono stati restaurati a questi livelli?
Pensate che il prezzo sia eccessivo? Beh in settimana vi posto le foto di una ‘Normale’ che ho visto ieri a Modena, restaurata probabilmente da un muratore ipovedente, di cui si rumoreggiava un prezzaccio di 100k belli tondi!
bellissimo restauro, non sembra uno americano … 😉
anche la ribattitura della targhetta identificativa è fatta bene ma è una cosa molto grave, a mio avviso, molto più che rifare una targa nera falsa (nella forma e nel colore ma giammai nel contenuto). Oltretutto, pubblicando la foto della targhetta falsificata, ostenta la presunta originalità del motore della vettura in vendita, pertanto ritengo ci siano gli estremi della truffa, anzi tentata truffa ….
Ma a noi queste cose non interessano, la cifra, come hai detto tu può essere giustificata anche dall’estrema rarità del pezzo ….
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sì, senza dubbio una brutta mossa. Con l’aggravante che la descrizione sorvola disinvoltamente. Il disclaimer in fondo, paradossalmente, asserendo che l’info è completa e accurata “to the best of our knowledge”, li inchioda. Dunque loro non ne saprebbero nulla? Eppure sono tenuti a saperlo, visto che l’info è facilmente accessibile sulle varie pubblicazioni disponibili. Comunque voglio sperare che si tratti di un’omissione dettata dal marketing e che poi l’anomalia venga riportata di volta in volta in sede di trattativa.
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Urka che bella! E pensare che io sto a rompere le scatole al carrozziere per farmi fare il nero semi lucido sempre della stessa tonalità e se devo cambiare un faston divento matto a cercarne uno dell’epoca o ad aprirne uno usato per riutilizzarlo…
Che scemo che sono, basta andare al brico, prendere qualche chilo di nero lucido (magari all’acqua) e una decina di confezioni di faston colorati…
Perché non ci ho pensato prima!!!
Mi riferisco alla scatola filtro ed al radiatore che sembrano specchi. Ed anche il resto, bracci sospensioni, piattelli, ecc… mi sembrano troppo lucidi… I faston sono quelli sulla dinamo. Aborro!!!
:):):)
Cmq, concordo sul gran bel pezzo! Avercene…
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L’ho detto che le pulci le lasciavo a voi
E’ vero è troppo lucido, ma dalle foto è difficile dire: il lucido viene come uno specchio e il semilucido viene lucido. Poi io qui avrei una bella coda di paglia, perché ho fatto fare tutto a polveri ed è venuto un po’ più lucido del semilucido 🙂
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Alejandro, siamo tutti in attesa di vedere le foto del restauro finito della Tua Veloce, per stabilire i nuovi standard di un restauro a regola d’ arte!
Hai visto la veloce in vendita a Buttrio , presente in questi giorni sulla vetrina di Autoscout ,cosa ne pensi/pensate?
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Qualcuno rimarrà deluso… non prima di primavera però. Della veloce che mi segnali ho già detto due volte: quando era in Amereca e quando è tornata fra noi. Spero che il prezzo sia leggermente trattabile 😀
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OTTANTAMILAEURI????????? Beh, negoziabili però…
Facciamo due conti: diciamo 70k per il rottame, altri 50k buoni per il restauro, escluse sorprese dell’ultimo momento (che ci sono sempre…) arrivo a 120k per avere una Veloce targata ZAxxxQQ e con il libretto fresco di stampa…
Ma come si fa??? E’ roba da pazzi! Ah, ma è vero, è matching numbers…
(che starebbe ad indicare che anche il cambio è di primo equipaggiamento, non solo il motore! E comunque i “punzoni” volano….)
🙂
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Una Veloce del’57 non dovrebbe avere il sedile passeggero fisso?
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Anche a me è caduto l’occhio proprio lì. Ma non mi è del tutto chiaro quando sia stata introdotta la regolazione del sedile passeggero. Il Derosa, p. 25, parla della fine del 1959, ma esemplari del ’58 con sedile regolabile ne ho visti a decine. In ogni caso, è uno di quei particolari su cui non ritengo sia il caso di prentendere rigorosa osservanza, per ragioni di pura fruibilità del mezzo. Detto altrimenti, provate a spiegare una scelta del genere a vostra moglie inviperita perché scomoda sul sedile accanto 🙂
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Ciao Alejandro, nonostante la dimensione spesso “creativa” della linea di produzione Alfa di quegli anni, escluderei totalmente che il sedile passeggero scorrevole sia corretto per una 57.
Dopodichè siamo d’accordo sul fatto che ciò non sia grave, ma chissà perché gli stessi commercianti che ti vendono l’auto – sorvolando sui dettagli non corretti come questo – sono i primi che te li fanno pesare come il piombo quando acquistano l’auto da te…
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