Mercato 2015 #6: Gulfblue Spider Veloce
Non parliamo ovviamente del colore dell’auto, ma dell’azienda che si è presa in cura questo stupendo esemplare di Spider Veloce passo corto, la GULFblue di Bologna appunto, la quale ha eseguito il restauro e ora ne presenta il risultato in maniera a dir poco da lasciare a bocca aperta.
Eh sì, siamo abituati a ben altro. Sono gli ‘stili’ dei venditori nostrani. C’è l’annuncio toccata e fuga, “corredato” da 4 foto in croce nel buio pesto di un garage e altrettante parole a mo’ di descrizione; c’è il commerciante consapevole delle regole del mercato, che immancabilmente ti propina la clausola minatoria “astenersi perditempo bla bla bla”; c’è il professionista, che di marketing ne mastica ma col ‘prodotto’ ci azzecca se va grassa. E fra questi vari incroci: è il circo del mercato dell’auto d’epoca.
Ma ci sono anche, invero pochi, i casi in cui la professionalità è il punto di arrivo di un’esperienza maturata nel tempo e sospinta dalla passione. E fra questi, pochissimi, c’è anche chi quella passione la sa comunicare, trasmettendo al contempo quelle impressioni di competenza a 360°, solidità e affidabilità in grado di rassicurare il potenziale acquirente fin dal primo contatto – mediato appunto – con l’oggetto del desiderio.
E’ in questa doppia chiave che i fratelli Rondinelli presentano il prodotto delle loro fatiche: da una parte l’auto come oggetto del desiderio e compagna inseparabile nei momenti memorabili della vita. Dall’altra, al di là di ogni sfumatura emotiva, la storia, per nulla romanzata, dell’esemplare dal momento dell’acquisto in fabbrica fino ai risultati del recente restauro, eseguito in piena conformità alle specifiche del modello. Il tutto documentato con dovizia di particolari e direi anche al di là, persino, di ogni logica di marketing.
Sì, perché alla galleria di ben 62 immagini di ottima qualità è stato aggiunto di recente un video altrettanto bello, realizzato dalla Artichoke One, che riporta i ricordi di gioventù del primo proprietario.
E io non so, francamente, fino a che punto una cosa del genere possa influire positivamente sulla decisione d’acquisto e aiutare quindi a realizzare una vendita. Personalmente trovo le parole del signor Raffaele, come del resto l’espressione del viso su cui si chiude il filmato, davvero toccanti. Credo che chi si porterà a casa questa Giulietta non potrà non sentirsi, almeno per un attimo, un po’ canaglia, uno spietato ladro di ricordi.
Eppure qualcosa mi dice che questa scomoda sensazione passerà presto. Ci penserà il suono del bialbero, già al primo giro di prova, a confidarci tutta la sua smania di strada e a cancellare dallo specchietto ogni immagine in bianco e nero. E’ la ruota della vita: girate la chiave, la storia riparte.
Perciò bando ai sentimentalismi e veniamo alla nostra Giulietta Spider Veloce, nata in bianco Farina con interni rossi il 30 aprile 1958, telaio AR1495F04007, dotata del suo propulsore di primo equipaggiamento 1315*31459. L’auto, venduta nuova a Modena, passò al secondo proprietario nel 1960 e venne quindi ritargata a Bologna. Negli anni ’90 fu oggetto di un primo intervento di restauro, che viene ripreso nel 2014 portandola alle condizioni in cui la vediamo oggi.
Ciò che mi ha colpito in questo restauro al di là, come detto, della fedeltà alle specifiche di fabbrica, è la grande quantità di componenti conservate, che conferiscono all’esemplare, nonostante sia reduce di una serie di importanti interventi su ogni comparto di meccanica e carrozzeria, il fascino di una macchina egregiamente conservata che mostra con orgoglio la sua età. Osservate gli interni: il pulsante centrale del volante con la sua micro crepatura profonda ma integro, la strumentazione leggermente ingiallita, restaurata sì ma non tirata a lucido, il vellutino rosso di fabbrica sul vano portaoggetti.
Lo stesso vale per il vano motore: è come se ci dicesse “guarda che io sto qui per lavorare, per sudare e trasudare mentre tiro avanti il carro, mica per far bella figura”. Niente decalcomanie, niente metallo lucente, niente fronzoli. Ma c’è tutto al posto giusto; e se qualcosa manca (il tubetto di raccordo fra i DCO3 o le fascette Roma Block) c’è da chiedersi se quel giallo acceso o lo zinco lucente non starebbero come un pugno in un occhio in quel contesto.
Il sottoscocca parla anche lui di originalità. Il pianale è il suo o è stato sapientemente ricostruito, con le sue scanalature a raggiera. Di antirrombo ce n’è quanto basta, la bulloneria è brunita. Insomma, un restauro la cui impostazione condivido pienamente, perfettamente in linea peraltro con la filosofia dell’azienda, che pure nel presentare l’esemplare un “astenersi…” o quasi se lo lascia scappare. Indovinate quale.
“Si preferisce un acquirente italiano, con il fine di mantenere in Italia questo splendido esemplare, conservando così le targhe originali”
Magari. Intanto, speriamo di vederlo a Padova.
prezzo richiesto?
"Mi piace""Mi piace"
e chi lo sa. Tocca chiedere.
"Mi piace""Mi piace"
Carissimi, è di vostro interesse la storia del restauro della mia Giulietta Spider Veloce? Tanti saluti Eugenio Costigliolo
"Mi piace""Mi piace"
Certo, le Veloci ci interessano tutte.
Ti contatto via mail.
"Mi piace""Mi piace"
Another excellent example of a Spider Veloce! A new car for the register.
"Mi piace""Mi piace"
Yep, with a lot of beautiful pictures!
"Mi piace""Mi piace"
Ho chiesto, la veloce bianca è stata già venduta!!
"Mi piace""Mi piace"
ahia speravo di vederla a Padova. Peccato.
Beh se il ladro di ricordi 🙂 è difatti italiano prima o poi spunterà a qualche raduno.
"Mi piace""Mi piace"
Bella, veramente bella e ben restaurata! Concordo pienamente su alcuni dettagli volutamente lasciati perdere e che stonerebbero con l’insieme. Bravi, un bel +!
Unica pecca, quei baffetti un po’ troppo attaccati ai fanali….:-)
Ps.
Anche stavolta nessuna traccia della B200B.. ahi ahi ahi….
😉
"Mi piace""Mi piace"
Hai la vista buona Andrea
"Mi piace""Mi piace"
Certamente bella, speriamo sia rimasta italiana, il venditore che dice? Magari lo sa….
Dubbi su colore e fattura selleria, specie schienali.
Rob
"Mi piace""Mi piace"
Ciao Roberto,
sì, l’esemplare rimane in Italia 🙂
"Mi piace""Mi piace"