Poker di Spiaggette nelle Marche
Vederne una è cosa simpatica quanto rara, trovarsene davanti ben quattro ha dell’eccezionale, tanto più se una di loro smentisce il preteso esemplare unico superstite. Mi è capitato l’altro giorno mentre curiosavo tra i reparti restauro della Car 2001 di San Severino Marche.
No, non è la mitica Eden Roc dell’Avvocato, anche se costruita sullo stesso pianale, quello della 600 Multipla. Questa qui non si richiama di certo agli eleganti particolari della Riva Aquarama ed è chiusa come una serra, con tanto di porte e tetto in plexiglas (o perspex).
E’ forse sorella (se non la stessa) di quella esposta a Padova nel 2017 e con ogni probabilità erano destinate a far fare il giro della fabbrica a clienti di un certo tipo: di inverno s’intende, perché di spiaggetta non ha nulla, anzi. Lo è invece la 750 in livrea Coca cola, con tanto di bottiglione ‘n coppa.
Come lo è del resto, di nome e di fatto, questa Spiaggetta (Shellette per il mercato estero) di Michelotti su telaio Fiat 850, costruita in soli 80 esemplari e che conta, tra i suoi stimatori illustri, il noto designer francese Philippe Starck.
E sempre di Michelotti (questa volta per Fissore) è il pezzo più ghiotto: un rarissimo esemplare di Multipla Marinella. Quante ne siano state costruite non è dato sapere, ma un blogger inglese, probabilmente meglio informato di me, qualche anno fa si meravigliava di poter fotografare, al Goodwood Festival of Speed in UK, quello che credeva fosse l’unico esemplare rimasto.
Ebbene non è così. Quello sotto gli occhi del nostro blogger (foto sotto a Dx) era l’esemplare chassis n. 027025 del 1958 e fu battuto dalla Bonhams a Montecarlo nel 2003, all’irrisoria (col senno di poi) cifra di € 34,500. Sappiamo però che l’anno precedente al salone di Torino (foto sotto a Sx) era stato presentato un prototipo molto simile, diverso solo nel muso e nelle rifiniture interne ma sempre a tetto aperto (anzi inesistente) anch’esso battuto dalla stessa casa d’aste nel 2005.
Un terzo sopravvissuto, praticamente identico al prototipo del ’57, ma verniciato di un giallo improponibile che però a quanto pare piaceva alla principessa Ira Fürstenberg, che lo volle così e lo adibì a pollaio 🙂 nella sua villa a Porto Rotondo (e infatti conserva le sua targhe originali CA), fu venduto qualche anno fa da Franco Lembo, il quale azzardava. “Only 2 of these incredible cars are believed to remain”.
E invece no: ecco che spunta il quarto!
Molto simile all’esemplare del 1958, persino nella scelta cromatica. Con lievi differenze, va da sé, tanto si sa, erano costruiti su ordinazione. Ma l’unico, forse, con un tetto sulla capoccia. Qualche particolare cromato manca all’appello, ma in compenso spuntano due mezzi paraurti in legno, più funzionali ad attutire l’impatto visivo del “muso lungo”, visto che a differenza del senza tetto di cui sopra qui in basso non c’è rastrematura. Per il resto, sono quasi due gocce d’acqua.
Ma voi direte… cosa ci azzeccano? Presto detto, come già nel caso della Cisitalia Abarth 850 Allemano, mi è andata ancora buca con l’acquisto di un’altra rarità Made in Argentina: il post è dunque un modo di elaborare la delusione. Ancora una Cisitalia, più poveretta dello Scorpione rosso però: una Weekend Bellavista Furgoncino, molto simile alla 600 DM Furgone di Coriasco del 1961, a parte la bombatura del tetto sul vano anteriore e la fanaleria protrusa.
Non precisamente quella in foto ma identica e a un prezzo molto invitante, ma ancora una volta senza i documenti in regola per l’esportazione. Certo, molto ‘marinara’ non è, ma a me che non piace l’acqua, né dolce né salata, avrebbe fatto molto più comodo. Peccato.