Corona batte Classic
C’è poco da stare allegri. Il paese è fermo: chiuse scuole e università, cinema e teatri, palestre e stadi etc. Su intere aree vige il divieto di accesso o di allontanamento e un po’ ovunque le città incominciano ad assumere un aspetto spettrale. Siamo il IV paese più colpito e il picco non è stato ancora raggiunto.
Ovviamente, per le manifestazioni motoristiche non va diversamente: come da decreto, le gare di regolarità e le mostre scambio in programma per la prima metà di marzo sono tutte annullate o rinviate. In qualche caso a settembre, in altri, molto ottimisticamente, ad aprile: i più prudenti hanno scelto la dicitura “a data da destinarsi”.
Eh sì, perché siamo legati a doppio filo all’andamento della curva epidemiologica: se nella prossima settimana i contagi non rallentano, è chiaro che marzo potrebbe essere troppo corto. Cosa possiamo fare? Ben poco. Ma proprio per questo, quel poco va fatto e bene. Lasciamo le nostre macchinine in garage e usciamo il meno possibile.
E se proprio dobbiamo, stiamo attenti alle misure di sicurezza, in particolare a quella che ci riesce più difficile osservare: la distanza di sicurezza o droplet (Parola inglese che di fascino ne ha ben poco: letteralmente ‘gocciolina di saliva’). Lo dico perché negli ultimi giorni di cari amici affettuosi e colleghi espansivi ne ho incontrati, e prontamente respinti.
Lo ripeto dopo il patetico quanto inutile assalto all’ultimo treno di questa sera, perché qualcosa mi dice che da noi si farà molta più fatica a contenere la diffusione del virus rispetto alla Cina o a qualunque altro paese in cui lo Stato, anziché spronare gli imbecilli a tenere comportamenti irresponsabili a furia di fughe di notizie, li segue uno ad uno con i droni.
E poi insomma… siamo più o meno tutti quanti dei baby boomers, quindi c’è poco da scherzare. Passerà anche questa, ma da ‘Giuseppi’ in giù abbiamo sottovalutato la cosa (e come si è visto c’e ancora chi continua a farlo) e siamo partiti tutti un po’ in ritardo, quindi se vogliamo limitare i danni dobbiamo darci da fare, facendo, appunto, tutto il possibile, possibilmente da casa.
🙂
A presto.