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E io rilancio da casa

15 marzo 2020

Proprio mentre scrivo, la casa d’aste Aguttes di Parigi espone al Centro convegni Champerret di Parigi i lotti (ecco il catalogo) che alle ore 15 PM andranno al miglior offerente. Tra questi il pezzo più ghiotto è l’Alfa Romeo Giulietta SZ coda tronca #00197 del 1962 con un passato sportivo di tutto rispetto.

Venduta nuova a Bologna nel ’62, la #00197 debutta lo stesso anno alla 1000Km di Parigi guidata da Giampiero Biscaldi e Romolo Rossi per la Scuderia Sant’Ambroeus. L’anno successivo partecipa alla 24 ore di Le Mans e nel 1964 – passata a Girolamo Capra – prende parte alla Targa Florio, corre a Nürburgring e al Mugello e si fa svariate cronoscalate. Prima di cederla a Danilo Parnetti, che nel 1966 porterà a termine la stagione sportiva dell’esemplare, Capra ottiene un 6° posto assoluto a Monza.

Nei primi anni ’80 viene acquistata dal collezionista giapponese Yoshi Hayashi e una ventina d’anni più tardi la ritroviamo nella collezione di Bruce Bradburn, che poi la cede a Peter Hageman, il quale nel 2008 la iscrive al Concorso d’eleganza di Pebble Beach. Due anni più tardi viene esibita a Rétromobile e venduta a un collezionista francese, che la riporta in pista per partecipare al Trofeo Nastro Rosso e alla 5° edizione di Le Mans Classic.

L’auto appare a quel punto bisognosa di cure, quindi nel 2011 viene smontata e trasferita presso la Alfaholics in GB, dove affronta un restauro completo che la riporterà alla configurazione esibita ai tempi d’oro di Le Mans. Dove tornerà a gareggiare nel 2014, prima di passare nelle mani di Jean Brandenburg, che la condurrà ancora in pista in tre occasioni nel 2018, prima di passare e miglior vita a febbraio dell’anno scorso. Fine della cronaca; ma la storia continua.

Rieccola pronta a passare nelle mani di qualche fortunello dalle tasche profonde. Sì, perché le quotazioni di questo modello non si sono mai fermate e la stima d’asta descrive una forbice tra i 500 e i 750K. Quindi statene certi, il titolo è una battuta: non rilancerò 🙂

Ma non c’è solo lei. Se avete dato un’occhiata al catalogo (link sopra) avrete notato, a p. 182, una Giulia Spider blue del 1964. E’ la AR378160 (del motore non si fa parola) restaurata nel 2008 e con all’attivo solo 10.000 Km. E poi a p. 224 una Giulia Sprint GT del 1965 (AR612590) che conta fra i suoi proprietari lo stesso Jean Brandenbourg, quindi anch’essa con passato sportivo, ben ostentato dalla bellissima livrea. La base d’asta è 60 – 80k per la prima e 35 – 40k per la seconda.

Chiude il reparto alfista niente meno che una 4C rossa con soli 587 km da nuova, offerta con una base d’asta di 50k e una stima ottimistica fino a 70. Colpisce soprattutto la location incantevole scelta per il servizio fotografico e la qualità stessa delle fotografie.

Ma anche in questo caso mi asterrò dal rilanciare, anche se la Sprint GT mi fa davvero gola. Forse, insomma… non è il momento. E proprio per questo sarà interessante vedere come va a finire quest’asta, la prima del nuovo corso che l’emergenza imporrà senz’altro anche al mercato delle auto d’epoca. Con quali effetti lo si vedrà nei prossimi mesi.

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