Prova montaggio Radiatore
Ovvero radiatori. Perché ne ho due, uno per giulietta e l’altro per giulia spider o SS, entrambi già restaurati e testati. Pur sapendo quale dei due montare, ho voluto provarli entrambi per verificare se, per ipotesi, sulla giulietta fosse eventualmente possibile montare quello più ingombrante, per Giulia appunto.
Diciamolo subito, nun se po’ fa’. Poi vi dico meglio, anzi vi mostro, perché. Una cosa alla volta. Pronti per la prova? Domenico è sempre pronto e intanto si riguarda il musetto con aria soddisfatta. Moreno intanto cerca un maschio per ripulire la filettatura e una protezione di fortuna per il cofano.
I radiatori sono a terra e c’è anche il kit di montaggio nuovo da fondo magazzino. Come ricorderete li avevamo già messi a confronto in un vecchio post, post che conteneva qualche imprecisione e che quindi ho editato e corretto.
Ringrazio Luigi di Civitanova Marche ed Enzo Pasetti per le segnalazioni e suggerimenti: senza il loro aiuto probabilmente sarei arrivato a questa prova di montaggio ancora con delle incertezze su quale dei due montare o, nel peggiore dei casi, l’avrei combinata grossa, tipo dare via il radiatore giusto per tenermi quello che sulla giulietta non monta. Comunque, visto che ci siamo, proviamoli entrambi. A incominciare dal primo, un IPRA per Giulietta spider, con bocchettone di riempimento a 90°.
Eccolo in posizione. Fin qui però c’eravamo: i punti d’attacco, per conformazione, misura e posizione sono pressoché identici. La differenza è nell’ingombro sull’asse verticale, quindi la prova del nove è la chiusura del cofano motore.
Avvitiamo il tappo e proviamo a chiudere senza rimandare la scocca nel forno di verniciatura. Fatto: il cofano chiude benissimo, ma bisogna andare sotto a verificare che sopra il tappo vi sia spazio a sufficienza. Ci Pensa Moreno.
Affermativo. Fra il tappo e il cofano, considerato anche l’ingombro dell’imbottitura, ci sono ancora un paio di centimetri, quanto basta per una chiusura agevole e sicura. E ci mancherebbe… è il radiatore suo, ma accertarsi non guasta: questi vecchi pezzi capitano in mano a smanettoni vari nel tempo e la sorpresina è sempre in agguato. Fra parentesi, sarei curioso di verificare come montano le varie repliche attualmente in commercio.
–
Radiatore numero due. Quindi da capo, togliere il cofano, giù il secondo radiatore e di nuovo la prova a cofano chiuso. Come vedete anche in questo caso il cofano chiude…
Ma è presto per dire “senza problemi”. Infatti non appena si va a controllare sotto, quel centimetro e mezzo in più che la calotta del radiatore della Giulia sviluppa in altezza ci mette letteralmente alle corde. Il tappo del radiatore quasi tocca il cofano.
Non solo. poiché il manicotto ricurvo sviluppa un ingombro maggiore anche sull’asse orizzontale, per la precisione pari a cm 2,5, il tappo va a coincidere precisamente con una delle astine che sorreggono le targhette identificativa e lubrificanti: provate a chiudere energicamente o anche a farvi sfuggire di mano il cofano e rischierete di ritrovarvi una Giulietta col periscopio!
Dunque con i radiatori abbiamo praticamente finito. Una ripulita, verniciatura ed è pronto da montare, questa volta per rimanerci. Mi ero “fasciato la testa” per via del marchio IPRA sulla targhetta dietro alla calotta anziché stampata sopra. Invece, cercando qua e là ho trovato svariati altri esemplari, mai restaurati, con radiatori identici, e guarda caso proprio su Giulietta spider di transizione; eccone una:
La signorina in questione (thanks you again Matt) è la 1495 F 10203, Veloce che fuse il motore e se ne beccò un altro da una ‘Normale’. Il telaio rientra nello stesso intervallo della mia (1495 F 09866) costruita qualche mese prima. Nel migliore dei casi, dunque, ho trovato precisamente il tipo di radiatore montato in quel periodo. Comunque vada, è un IPRA, monta alla perfezione, equipaggerà la mia veloce.
E così passiamo ad altro, che da fare ce n’è.