Telaio capote e particolari vari
Manco fosse il suo! Dopo le prove, sul telaio capote non dovevano esserci sorprese e non ci sono state. L’istallazione certo non è mai cosa facile, specie a vettura verniciata, ma una volta andato dentro non c’è stato bisogno di nessun aggiustamento. Richiuso incontra il parabrezza con precisione millimetrica.
Così il lavoro di regolazione dei deflettori non ha richiesto ulteriori accorgimenti. Se il telaio capotte non fosse stato così preciso, ci saremmo trovati di fronte a due opzioni: lavorare sulle tolleranze del telaio stesso (preferibile, ma il lavoro è rognoso), oppure sull’inclinazione del parabrezza, cosa che avrebbe comportato una diversa regolazione dei deflettori e/o delle guarnizioni. Beato il possessore di un passo corto senza deflettori. Ma questa volta bisogna dirlo: ci è andata di lusso.
Così, incoraggiati dai risultati, siamo andati avanti con il montaggio di altri particolari che per varie ragioni erano rimasti indietro, come per esempio l’imbottitura interna del cofano motore, ordinata da Bergia e arrivata direttamente all’Old Factory Garage.
Quindi le targhette originali, che per fortuna si sono conservate bene e che mi sono limitato a ripulire, i vari componenti della serratura e infine, all’esterno, i fregi, corto e lungo, del cofano.
Ma anche all’interno – o meglio sulla soglia – la Giulietta ha una sua targhetta, di cui fino ad oggi non ho visto una sola riproduzione fatta con i caratteri giusti. Questa, viti comprese, è originale ovviamente e direi che si è conservata in ottima forma.
Vi lascio con uno scatto del vano portaoggetti, completo di fregio e serratura con chiave. L’interno è stato rivestito in velluto nero. Ignoro attraverso quale procedimento all’Alfa ottenessero questo tipo di finitura, ma l’effetto era quello, con funzione anti scivolo.
Vi devo la foto dell’interno, come del resto quelle della prova impianto elettrico. A presto.