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Hunting Relics in Mendoza

29 gennaio 2023

Casa fare tra la pota e la legatura, tra invaiatura e vendemmia? I lavori son sempre tanti, ma bisogna pure ritagliarsi del tempo per qualche giretto di ricognizione in zona, perché di roba ce n’è.

Marchi italiani, si spera, Alfa Romeo nei migliore dei casi. Perché qualcosa – nei numerosi demolitori presenti nell’area – sarà pure rimasto.

Ma non nell’immediato: come detto, ora sono alla ricerca di una utilitaria. Il camionazzo Chevrolet in foto mi pare un po’ eccessivo (caruccio però 🙂 ); la F100 potrebbe andare, ma questa ha la vernice di fabbrica: troppo lusso!

Si scherza… finché non si butta un occhio ai prezzi cui passano di mano questi relitti. In Argentina è un po’ come a Cuba: qualunque cosa stia su 4 ruote viene sfruttato fino all’ultimo giro di biella, e quando schiatta si rifà.

Finora ho evitato il nodo, prendendo a noleggio veicoli sul posto, tra cui l’ultima volta una Toyota Hilux 4×4. Ma certo, a lungo andare…

A lungo andare ti sveni e non hai nulla. Perciò ora che la cosa è non più differibile, mi sono messo alla ricerca di un mezzo… diciamo un mezzo compromesso tra utilità e dignità 😀

Ma la vedo dura perché qualunque catorcio firmato Toyota (ma non solo) con 20’anni e 300k km sulle spalle viene proposto intorno ai 4 milioni di pesos, cioè circa 10k euro! Per non parlare poi delle camionette vintage, i cui prezzi sono direttamente in u$s e partono da 15k fino a 40 e oltre.

Perciò, ho paura che per il momento dovrò deporre ogni velleità estetica e ripiegare su un’utilitaria galoppina a buon mercato, e solo in un secondo momento – quando avrò almeno finito la mia ricognizione – valutare la possibilità di affrontare il restauro di uno di questi muli americani.

Intanto mi guardo intorno alla ricerca di europee, non solo utilitarie, non solo italiane, ma soprattutto quelle.

E infatti ho appena avvistato un esemplare di una macchinina che sono stato sul punto di acquistare in un mio precedente viaggio.

La riconoscete? 🙂

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Felices Fiestas

23 dicembre 2022

Buon Natale e Felice Anno nuovo, cari amici alfisti. Di nuovo in partenza per una breve vacanza enoturistica, tanto per cambiare dall’Appennino alle Ande.

E certo, nessuno se ne accorgerà, perché a dirla tutta ultimamente abbiamo battuto la fiacca. Lavoro, lavoro e ancora lavoro.

Sarò fuori fino a metà gennaio e al mio rientro vedremo di ripristinare le attività anche da queste parti.

Un caro saluto a tutti e arrivederci all’anno prossimo.

DUCATI CAMPIONE DEL MONDO

6 novembre 2022

Dopo Agostini nel 72, ultimo pilota italiano a vincere su un ferro italiano, rieccoci dopo 50anni all’impresa di Francesco Bagnaia, campione del mondo MotoGp sulla italianissima Ducati.

“Bagnaia ha regalato all’Italia il 21° titolo mondiale in classe regina, un traguardo che mancava da 13 anni. L’Italia – che già comandava questa speciale graduatoria – allunga nei confronti del Regno Unito (17 titoli tutti in epoca 500), Stati Uniti (15 titoli) e Spagna (11 titoli, 10 dei quali in MotoGP)” (S. Dolci).

Grazie Francesco, Grazie Ducati!

Image credits: Eurosport

Giuliette a Padova

30 ottobre 2022

Non potevano mancare e certo non sono mancate, le Giulietta a Padova. Vi propongo una galleria di immagini – inviatami da Marco da Cagliari, che ringrazio – e qualche considerazione sulle quotazioni.

Partiamo da quella che sembra avere tutte le carte in regole per aspirare al Best of Show: una Spider Veloce del 1957, rossa, restaurata, in vendita presso la Pagoda Classics in Croazia – tutte quindi, tranne una: le targhe :-/

Trattative riservate e – si noti – la galleria presente nel sito riguarda un altro esemplare, dello stesso anno ma rodato Borrani, e non questo, che monta 4 Fergat.

Targhe nere che mancano anche a questa interessante Spider Veloce terza serie, proposta a un prezzo tutto sommato ragionevole, sotto i 90k.

Eppure a contendersi con le altre veloci presenti il secondo gradino del podio potrebbe essere proprio questa veloce del 1959, con tanto di targa oro.

Ma Veloci con targhe del tempo, sia Spider che Sprint, ce n’erano eccome. Belloccia questa rossa romana, anche se con gli interni rifiniti un po’ a caso, con quella moquette bordeaux che non c’entra nulla, cuffia cambio confezionata da Ciccio Pasticcio, strumentazione da Giulia e specchietto vattealappesca.

Molto bella e sostanzialmente corretta questa Spider normale del 1960, in uno dei combo più belli proposti dalla Casa: bianca con interni rossi. Offerta a 77k.

Non freschissima ma ben tenuta un’altra spider bianca con interni neri e targhe SI.

Terza serie sicuramente, con il volante a tre razze della Giulia.

E altre ancora in galleria, comprese due Sprint veloci da restauro davvero appetitose, di cui però non conosciamo la richiesta.

Le quotazioni della Giulietta? A giudicare dalle richieste (e non dalle vendite, di cui non sappiamo) per i vari modelli esposti a Padova, si potrebbe dire che tutto sommato tengono botta, con una leggera flessione sulla fascia bassa e un grosso punto interrogativo su quella altra, tanto per intenderci le veloci più anziane (1957), purché restaurate senza badare a spese, con motore di primo equipaggiamento e targhe originali del tempo.

Grosso modo pare che le quotazioni delle normali si siano stabilizzate tra i 70 e gli 80 k, mentre le veloci viaggiano tra gli 80 e i 90.

Ma, come detto, per un esemplare al top, specie se veloce, tanto più se del ’57, dovrete allentare un altro po’ i cordoni della borsa, e in qualche caso potrebbe non bastare:

Automotodepoca 2022

23 ottobre 2022

Un’altra edizione di Automotodepoca, la XXXIX, l’ultima a Padova, lontano dagli stand. Ed è la terza che salto. Mah, forse l’anno prossimo, a Bologna, più vicina… forse.

Ma anche da lontano ho avuto quel che cercavo, grazie ad amici: l’indotto per il mio motorino d’avviamento Magneti Marelli MT 40B, che come ricorderete era andato. Non un pezzo ho trovato bensì due, che is mejo che uan.

E’ successo che il piacere l’ho chiesto a due amici, ed entrambi hanno portato a casa il risultato. Grazie a Sergio innanzitutto, perché userò precisamente il pezzo in foto sopra, da lui scovato il primo giorno. Grazie anche a Paolo, che essendo del mestiere troverà sicuramente dove montare il doppione.

Ma rigrazie ancora soprattutto a lui, perché se questa estate ho girato è precisamente perché a mettere in moto la mia Giulietta è stato sempre il motorino che lui mi ha gentilmente prestato 🙂

La fiera ve la faccio raccontare da chi ci è stato, per esempio da Andrea Farina, che ha girato questo bel servizio per Motor1Italia.

Del quale Farina condivido le riflessioni un po’ nostalgiche sul destino della Fiera. Va bene Bologna, più centrale ed accessibile, ma per tutti noi che l’abbiamo frequentata in tutti questi anni, Automotodepoca era visceralmente legata a Padova.

Se ne sarà valsa la pena? Beh potremmo discuterne non prima dell’anno prossimo.

Giornata Veicolo d’epoca 2022

16 ottobre 2022

Per festeggiare la Giornata Nazionale del veicolo d’epoca la Scuderia Marche si è inventata una due giorni strepitosa, forse la manifestazione più riuscita alla quale abbiamo partecipato da queste parti.

Raduno, gita panoramica, gara di regolarità, buffet ad ogni sosta e, per finire in bellezza, asado argentino! E parliamo solo della prima giornata.

Appuntamento a Tolentino, punzonatura, briefing e subito prima prova di regolarità. Come siamo andati? Boh 🙂 Diciamo che il capitolo ‘agonismo’ lo lasciamo ai Top Drivers: del resto, a noi sono mancate le prove di domenica, avendo partecipato il sabato soltanto.

Da lì dritto verso San Severino Marche, per la seconda prova nel piazzale a fianco della stazione: più complessa della prima, con tornante e doppio passaggio. Quindi chiamata a raccolta in Piazza della Libertà per lo spuntino al buffet; dopo di che si riparte verso il Castello della Rancia.

E qui il piatto forte della serata: carne argentina cotta alla brace da “asadores argentinos”. Una vera delizia! E per chiudere la serata, una performance canora inattesa, quella del nostro presidente. Vi lascio una galleria dei immagini di questa bellissima giornata.

Dimenticavo un dettaglio non da poco: il tutto offerto dalla Scuderia.

Congratulazioni agli organizzatori e grazie di tutto!

Raduno a Sant’Angelo in Pontano

2 ottobre 2022

Per festeggiare i 50’anni dell’Alfetta la Scuderia Marche ha organizzato un raduno alfista a Sant’Angelo in Pontano, con tanto di conferenza sulla storia del modello al teatro Angeletti.

Appuntamento per colazione come al solito all’Abbazia di San Claudio, appena fuori Macerata, e da lì subito verso Sant’Angelo, con fermata della carovana in piazza Mazzini, dove abbiamo parcheggiato le nostre vetture in bella formazione.

Quindi il momento storico-culturale vero e proprio, nel piccolo ma bellissimo teatro cittadino, le cui opere di risanamento – a 6 anni dal sisma – si sono appena concluse. Conferenza dicevo, ma in differita: in pratica ci siamo rivisto il Back Stage con cui il Museo Alfa Romeo ha ripercorso la storia dell’Alfetta.

E da lì a pranzo poco distante, al ristorante Lago verde in c.da Passo Sant’Angelo, dove abbiamo parcheggiato in ordine sparso all’ombra degli ulivi. Vi lascio una piccola galleria fotografica:

Poche immagini, insomma, ma presto ci sarà una grossa novità: tornerò a girare dei filmati, e questa volta oltre all’attrezzatura da terra userò anche il mio nuovo Dji Mini 2. Ecco un assaggio, buttato lì senza ottimizzare, a mo’ di prova.

Beh, abbiate pazienza… Prima ancora di pensare al 4k (e ce l’ha) dovrò familiarizzare con i comandi di volo, tanto più questo modello non ha i sensori anticollisione :-/

My next classic

25 settembre 2022

Non sarà una cabrio; non sarà un due posti secchi (anzi di spazio me ne servirà tanto); non sarà una vettura insomma, ma un pick-up. E non sarà un Alfa, perché questa è solo sulla carta, purtroppo.

Bella muscolosa eh? Sarebbe senz’altro un instant classic… Peccato che sia solo un concept, una chimera insomma: perché su questo segmento – Matta a parte, che poi è un’altra cosa – l’Alfa non ci è mai entrata, e oggi la FCA ci appiccicherebbe un marchio diverso, FIAT, provo a indovinare, o al massimo monterebbe un Frankentein come questo:

Ecco, qualcuno ha pensato a prendere il FIAT Toro – bruttarello di suo – e cucirci davanti il muso dello Stelvio e voilà, un’altro concept (peggio mi sento), che speriamo di non vedere mai girare per le strade. Ci vogliamo provare addirittura con la Giulia?

Mah, lasciamo perdere… In ogni caso, sappiamo che nei piani della Casa c’è un po’ di tutto, ma nessun pick-up; quindi, né classico né instant classic: dovrò buttarmi sulla tradizionale “camioneta” americana, ford, chevrolet o altro, e in questo caso c’è solo l’imbarazzo della scelta.

Scartiamo subito i modelli recenti, che per stazza e prezzo sforano nella categoria camion. Mi sono sempre piaciute le pick-up degli anni ’50, o anche più anziane, come questa Ford del 1948

Ma tenuto conto che il veicolo dovrà anche rendere un servizio, forse sarà meglio orientarsi su modelli più recenti, diciamo anni ’60. Che ne dite di una Chevrolet Apache del ’59?

Bellissima. E poi non monta nemmeno un vorace V8, ma un 6 cilindri in linea da 135 cv, sempre a benzina, ma non è un problema: fessi che sborsano 2 euro al litro si trovano solo da questa parte dell’Atlantico – me per primo, ci mancherebbe: ho sempre avuto auto a benzina. Oppure che ne dite di fare un salto di 10 anni e buttarsi su una Ford F100?

Vedremo. Intanto la prima cosa è togliersi dalla testa che questi muli vengano a poco. Anzi, sembra siano il business del momento: la rossa sopra ha toccato il u$s 31.000 all’asta ma senza raggiungere il prezzo di riserva.

In Argentina di queste ce ne sono a bizzeffe, ma i prezzi – a meno che non si prenda un colabrodo da restauro completo – sono allineati al mercato internazionale. Basta dare un’occhiata su arcar.com.ar per farsene un’idea. Ci troverete anche i prodotti costruiti là, come la Institec del ’55, una “chata” peronista 😀

A dicembre, dunque, si parte a caccia di una utilitaria con voglia di buttarsi addosso qualche tonnellata in grappoli di Malbec.

Con un occhio agli svariati relitti appetitosi che ho già avvistato nell’area 😉

Prima volta bagnata sul bagnato

11 settembre 2022

Giornata soleggiata, dicevano; qualche nuvoletta in transito ma nessun fenomeno di rilievo. Sticazzi. Il fenomeno – se non è poi pure temporalesco questo… – è arrivato eccome in quel di La Pieve: vento forte e acqua a catinelle. L’ho preso tutto (-/

Prime gocce… Capottina? Nah Passerà. Rischio un accostamento sotto alberi generosi; pratico una copertura di fortuna che mi porto nella bagagliera. Ma lì viene giù brutta!

Come vedete n’è rimasta poca, impigliata nella targa, della mia soluzione spiccia. La pioggia batte soda, c’è poco da fare se non precipitarsi alla svelta, con l’acqua in faccia, in area di servizio. Camicia e due cappellini zuppi, pantaloni idem, chiavi sparse, caos generale.

Ma riprendiamo il controllo. Asciugatura e pulizia. Giulietta ringrazia della sosta e della carta 🙂

Si riparte col sole ma sul bagnato… hmmm niente male, con questa non mi era ancora capitato, quindi qualche prova molto molto cauta e sono a casa per pranzo.

Da rifare? Mah, vi dirò…

A presto.

Post Vacation Blues

4 settembre 2022

Così gli inglesi chiamano il hangover da rientro ferie, tra il depresso e il disperato: capita un po’ a tutti. Ma per noi il toccasana c’è, chiavi in tasca diciamo: un giretto e il mondo torna a sorriderti 🙂

Perché come diceva Borges, “la terra è un paradiso; l’inferno è non rendersene conto“. E noi ce ne siamo resi conto aprendo il cancello della nostra nuova tenuta (‘Finca’) ai piedi delle Ande.

Ma come si fa a tornare indietro, lasciare la calma assoluta della montagna, l’aria purissima, la luce diafana in altura, i tramonti ogni sera diversi e sempre mozzafiato.

Come si fa insomma a ritrovarsi in un attimo di nuovo assembrati in aeroporto, incolonnati in autostrada, smarronati guasti in casa, o peggio al lavoro, per le settimane, mesi a venire?

Come si fa a passare dal tour enogastronomico al top, allo spuntino della pausa pranzo, dallo chef stellato al “butta la pasta”, dalla bottiglia da 100 punti al vinello quotidiano?

Beh, toccherà farsene una ragione… Tre mesi in apnea diciamo, e poi per dicembre il volo è già prenotato: quelle povere piante dormienti le ritroveremo belle rinverdite, su per giù così:

E ad aspettarci ci sarà anche il mio nuovo mezzo a quattro ruote, un po’ il simbolo del cambio vita 😀

Ma come detto, il Blog non chiude, anzi. Certo ne farò un altro – il cui focus potete benissimo immaginare -, ma lo Spiderveloce’s Blog andrà avanti, diversificando le attività a seconda del continente in cui mi trovo di stagione in stagione. E per il tempo che sarò a Mendoza ho già un’idea che – state tranquilli – con i trattori non c’entra nulla.

Ve ne parlo domenica prossima 😉